Perché domenica non parteciperò al congresso del PD di Putignano

12 marzo 2015

di Gianclaudio Pinto in Putignano

Vi do una notizia appassionante. Domenica prossima si celebrerà il congresso del Pd di Putignano. Dopo poco meno di un anno e mezzo, si torna a scegliere il segretario.
Voglio raccontarvi un po' di storia.
Nel primo congresso in cui fu scelto Stefano Maggipinto, io sostenni, votai il candidato segretario Giuseppe Luigi Bianco e mi candidai con la lista a lui legata. Facemmo il nostro risultato modesto, ma onesto, e fui eletto nel coordinamento.
Un anno e mezzo fa, per il congresso 2013, la maggioranza del partito ha proposto una candidatura unitaria, quella di Stefano Maggipinto. Personalmente, non avendo modo e numeri per contrapporre una proposta, non ritenendo l'unitarietà un valore, ho preso atto e stop. Non sono stato eletto nel coordinamento, abbiamo rifiutato un posto nello stesso, ma ne faccio parte mio malgrado come invitato in quanto membro della segreteria regionale del partito.
5 anni di opposizione ad un gruppo dirigente, quello degli amministratori, con il quale c'è sempre stato un confronto aperto, ma su posizioni chiare e opposte.
Gli amministratori, consiglieri comunali, sindaco e assessori, da una parte. Io e pochissimi altri dall'altra parte a cantare e portare la croce (Giuseppe Bianco, Pinuccio Mangini, Tonio Polizzi, Giovanna Gioja, Antonella Mirizzi, Piero Console, di recente Nicola Di Masi, mi scuserà chi ho dimenticato, ma davvero non credo ce ne siano altri).
Ci sono stati momenti di scontro molto accesi. Ricordo tra tutte le questioni legate ai rifiuti, ai piani di generazione urbana, alla gestione del carnevale, alla nomina dei revisori, al teatro, ai parcheggi del carnevale e ai rapporti con i poteri economici della città, etc etc. Non ho mai fatto uscite pubbliche su questi temi convinto che il partito fosse il luogo del confronto. Mi sbagliavo e non accadrà più.
Ritengo Stefano una persona perbene e se pur nelle differenze politiche in questi anni ha meritato la mia stima. Ha i suoi difetti e ha commesso molti errori che non ho mai mancato di fargli notare. Uno di questi è quello di aver pensato, sbagliando di poter tenere insieme troppe cose. Il cambiamento con la conservazione, per esempio. Un ciclo che si stava chiudendo, con il bisogno di aprire un nuovo ciclo, nuovo davvero.
Il 25 maggio di un anno fa abbiamo perso le elezioni. Questa notizia credo vi sia nota.
Io ero candidato nelle liste del PD e ho ricevuto la fiducia di 174 persone, che ringrazio ancora e che sento di non poter tradire. Sono felice di aver fatto quell'esperienza. Di aver raccolto in quella campagna elettorale tanti schiaffi e tanti sputi, molti di più delle pacche sulle spalle e dei consensi.
Quello che forse non sapete è che il gruppo dirigente storico del PD ad un certo punto, già prima delle elezioni, ha cominciato a dividersi. Prima in tante unità, poi progressivamente in due blocchi oggi contrapposti. Con alcuni elementi di novità, ma anche no. O meglio personalmente non ho ancora capito quali siano le novità al di là dei volti delle prime linee, di qualche new entry o ritorni di fiamma. La storia di tutto ciò che è accaduto prima delle elezioni la conosco ovviamente benissimo, ma non è il caso di raccontarla in questa sede. Sarà più appassionante raccontarla in un'altra occasione.
Domenica si celebrerà il congresso e le due proposte, ad oggi misteriose, si confronteranno.
Io domenica non parteciperò al congresso, non sarò candidato in nessuna lista, non sosterrò nessun candidato segretario e non mi recherò a votare. Al momento percepisco solo due gruppi dirigenti che prima erano una cosa sola e che oggi non lo sono più. Gli stessi che insieme hanno generato il problema, oggi divisi pensano di poterlo risolvere se pur con ricette a loro dire differenti. Sono limitato io, ma non capisco.
Il confronto con il partito e con il gruppo dirigente che uscirà vincitore comincerà il giorno dopo.
Al di là delle facce vorrò capire prima di tutto:
1) Come si intende fare l'opposizione? Fino ad ora lo stile e gli argomenti non mi hanno convinto per niente.
2) Quando cominciamo a capire perché abbiamo perso le elezioni un anno fa? Fino ad ora questo tema è stato tabù. Io ho un'idea e si chiama "ultimi cinque anni di amministrazione De Miccolis" in cui tutti coloro che hanno avuto un ruolo hanno anche una parte di responsabilità. E io rivendico la mia opposizione interna di questi anni. E rivendico pure la mia assoluta indipendenza rispetto a quel gruppo e a quella storia.
3) Quando la smettiamo di guardarci l'ombelico e cominciamo a guardare davvero alla città? Si parla sempre del "bene dei cittadini", espressione su cui propongo una moratoria definitiva, perché ho sempre l'impressione che questa sia solo una foglia di fico. E inoltre mi sembra che ai cittadini delle vicende interne di un partito interessi molto poco.
Su questi temi misurerò il gruppo dirigente che si affermerà domenica e su questi temi condurrò la mia azione politica a livello locale nei prossimi mesi.
Tutto quello che ho scritto è noto ai protagonisti.
D’ora innanzi nessuno potrà raccontare altre storie, inventarsi per comodità retroscena strani, ricostruzioni fantasiose per le quali sosterrei tizio o caio. Mancandomi di rispetto, per altro, cosa che non ho mai fatto nei confronti degli altri.
Per capirci, io sto solo con le mie idee, la mia coerenza e con le persone che con me condividono idee e coerenza.
Gli altri tutti a debita distanza. Con rispetto, ci si confronta, è la politica, ma mantenendo le distanze ideali e politiche. Senza ammiccamenti paraculi. Ma con serietà e chiarezza.E voglio anche approfittarne per chiarire, se ce ne fosse ancora bisogno che non intendo fare politica a qualunque costo, anzi intendo farla a nessun costo. Intendiamoci, continuerò a provarci, ma se non ci sarà spazio per chi è come me, mi dedicherò serenamente ad un altro sport magari più utile davvero per la comunità e magari pure più gratificante sotto il profilo umano.

Nel frattempo, #AndiamoOltre.

Tags: Putignano, Partito Democratico, Congresso, AndiamoOltre

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